Il sito www.iltimonedibrindisi.com non ha finalità politiche, ma spera di contribuire alla crescita civile, sociale ed economica del nostro territorio. Ciò si potrà raggiungere attraverso le competenze, la legalità, il rispetto delle regole, l’etica, la sobrietà nei comportamenti da parte dei politici, degli amministratori e dei cittadini. Importante è la partecipazione alla vita pubblica, l’impegno dei giovani e la sana amministrazione delle Istituzioni.
Pubblicheremo gli interventi dei candidati e dei lettori, purchè siano rispettosi delle opinioni altrui e costruttivi, non troppo prolissi, evitando ogni forma di polemica e soggetti al giudizio insindacabile dello staff del sito.
Leggi anche:
Anna (lunedì, 29 agosto 2016 10:22)
I consiglieri comunali doneranno il prossimo gettone di presenza ai terremotati. Bravi!
Il proverbio dice: IL BENE SI FA IN SILENZIO ....... TUTTO IL RESTO È' PALCOSCENICO .......
Francesco Magno (sabato, 27 agosto 2016 10:18)
26-8-2016
Concordo pienamente!!!
Siamo all'aberrazione della politica con rappresentanti pubblici gestiti, come burattini, da personaggi che da lustri e con risultati insulsi, decidono per i propri interessi e quelli degli amici.
Vergogna!!
Gli incapaci di gestire con onestà gli interessi pubblici, abbiano il coraggio e gli attributi di restarsene a casa!.
francesco magno
Federico (sabato, 27 agosto 2016 10:10)
19-8-2016
Sono d’accordo con te. Lunedi mattina iniziano i lavori al Cesare Braico.
Giuseppe P. (sabato, 27 agosto 2016 10:08)
19-8-2016
Caro Vito, ti ringrazio per la notizia che condivido. Bene hai fatto ad appellarti anche ai sindacati. Un abbraccio Giuseppe
Stefano Edoardo (sabato, 27 agosto 2016 10:05)
18-8-2016
Assolutamente d'accordo nella incredibile e solita spartizione delle sedie e degli inciuci.
Speriamo! Speriamo! Speriamo!
Come usiamo dire Noi!
Grazie Vito.
KOKO (mercoledì, 24 agosto 2016 12:13)
E questo era lo schieramento che in campagna elettorale annunciava rinnovamento, legalità e trasparenza.
Dopo il mandato hanno prima litigato per un mese circa la spartizione degli incarichi e si sono anche divisi tra loro prima di insediarsi ufficialmente.
E' stata nominata la nuova Giunta Comunale composta per la maggior parte da Assessori classificatisi nelle varie liste come "i primi dei non eletti" e dulcis in fundo nei due settori ( Urbanistica e Lavori Pubblici ) strategici e vitali per il futuro della città un medico ed un vigile sanitario; forse per poi affiancarli con dorate consulenze esterne?
Mi chiedo a cosa servono, oggi, le Università, che con nuovi corsi di laurea sempre più specifici e professionalizzanti con master e dottorati di ricerca formano capaci e validi professionisti, se poi, gli incarichi vengono affidati a chi non possiede le giuste competenze?
Forse sarebbe ora che una legge nazionale stabilisse che un candidato Sindaco comunicasse anticipatamente agli elettori la propria squadra di Assessori che l'affiancherà.
vito maellaro (martedì, 23 agosto 2016 21:40)
La Città di Brindisi si aspettava la nomina della nuova Giunta Comunale con esperti nei settori che dirigeranno. E invece no: troviamo un medico urologo assessore ai lavori pubblici, un “ispettore sanitario”, non meglio specificato, assessore all’urbanistica. Non è azzardato ipotizzare che saranno manovrati dai soliti …….!
Ma gli Ordini professionali: gli Architetti, gli Ingegneri, i Geometri, i Periti industriali ed anche le varie Associazioni di categoria e i sindacati, concordano con queste scelte?
E i Signori assessori comunali si farebbero operare in un ospedale se il primario chirurgo fosse un ingegnere o un architetto?
Vito Maellaro
Domenico (venerdì, 10 giugno 2016 10:53)
Mi associo al risentimento del prof. Magno su quanto denunciato , in maniera chiarissima, sulla “folle” tassa dei rifiuti a carico dei brindisini.
Le azioni risolutive, limpidamente indicate, potrebbero essere attuate da qualsiasi aspirante alla carica di Sindaco (sempre che voglia davvero tutelare gli interessi dei cittadini).
Se così non fosse bisognerà aspettare ancora…..
I brindisini continueranno a dormire sonni tranquilli….il sonno degli incoscienti!.
Ciao Brindisi
Giovanni (martedì, 31 maggio 2016 23:08)
Ottima la Vostra proposta di candidare assessori o richiedere collaborazione da professionisti brindisini con curricula prestigiosi.
Ho letto con attenzione quanto è interessante l'opinione scritta dal Prof. Magno.
Approfitto della disponibilità che mi viene data per esprimere una proposta: Mi è stato riferito che a Brindisi c'è il Sig. Giuseppe Aiello che per quaranta anni è stato dirigente responsabile degli impianti del Petrolchimico anche come esperto di rifiuti e bonifiche e che oltre ad essere consulente del Ministero del Governo Italiano è anche consulente di Governi Stranieri. Chi meglio di Lui può fare l'assessore al Comune di Brindisi?
antonella (mercoledì, 25 maggio 2016 23:09)
22 liste e 698 candidati, mi viene in mente la famosa locuzione latina <Divide et impera>. I burattinai hanno ucciso la democrazia.
iltimonedibrindisi (giovedì, 19 maggio 2016 23:16)
C’è una offerta di collaborazione professionale per la nuova Amministrazione comunale di Brindisi da parte dell’ingegnere Domenico Danese, nato e cresciuto a Brindisi, ma residente da molti anni a Bologna.
L’ingegnere Danese è uno dei massimi esperti italiani nel campo dei lavori pubblici, avendo rivestito ruoli istituzionali di grande importanza a livello nazionale. Danese è stato ingegnere capo del Genio Civile, dirigente del Magistrato del Po, membro esperto del Consiglio Superiore dei lavori Pubblici, ha progettato, coordinato e diretto numerose opere pubbliche di notevole importanza, è docente universitario presso l’Università di Bologna e l’Università di Parma.
Queste sono solo alcune delle esperienze che può vantare l’ingegnere Danese, da qualche anno in pensione, ma sempre legato alla propria città natia, cui vorrebbe offrire le proprie esperienze in modo disinteressato, naturalmente.
Farebbero bene i candidati sindaci ad avvalersi della collaborazione sia dell’ingegnere Danese, sia di tutti i brindisini eccellenti sparsi per il mondo, ma che, via internet, vivono le vicende della città.
E ci auguriamo che altri nostri concittadini seguano l’esempio dell’ingegnere Danese, per lo sviluppo del nostro territorio, per un futuro di speranza e non di emigrazione per i nostri giovani.
olga (giovedì, 19 maggio 2016 23:11)
L’ispirazione di questo scritto è frutto di una costatazione fatta per l’amore profondo per la mia città e per il tram tram della vita quotidiana che ogni cittadino svolge.
Ripongo fiducia in chi occupa attualmente la poltrona di città ma vorrei chiedergli con quale criterio ha fatto colorare con le strisce blu il parcheggio confinante con la ferrovia in via Tor Pisana. Codesto collaboratore dei cittadini non sa che la mattina c’è gente che corre per raggiungere il posto di lavoro utilizzando il treno, e sono studenti o lavoratori pendolari che lasciano la propria auto proprio in via Tor Pisana vicino al sottopassaggio della stazione.
Per non parlare poi di via Dalmazia, anch’essa colorata con le strisce blu. Chi ha preso queste decisioni ha valutato le conseguenze e i disagi per i cittadini visto che in via Dalmazia c’è sede della ASL e molti non sono autosufficienti? Anche un solo minuto di sosta è quasi sempre fatto al centro della carreggiata per permettere la discesa dall’auto per raggiungere la ASL. Sarebbe opportuno che codesto Decisionista percorresse per un’oretta tra le 7,30 e le 8,30 tali vie. C’era molto più ordine prima con le fasce bianche. Ora si vedono macchine girare come trottole e intasare le vie adiacenti.
Secondo il mio modesto parere bisogna ripristinare le fasce bianche per i parcheggi di sosta. Un lavoratore pendolare non può pagare un abbonamento mensile per la sosta oltre a quello ferroviario e l’Amministrazione comunale deve perseguire il bene dei cittadini e non peggiorare la qualità della vita. Se lo ricordi il futuro Sindaco.
angelo (venerdì, 13 maggio 2016 00:08)
Mi trovo d’accordo con chi mi ha preceduto. Secondo me è indispensabile che ogni aspirante alla carica di sindaco debba quanto meno dichiarare quale sarà la squadra di assessori che lo affiancheranno per non trovarci ogni volta con una giunta di governo costituita sempre dalle stesse persone che nonostante presenti nelle passate amministrazioni e con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, non si rendono conto che probabilmente non sono portati per questo genere di impegno. Si devono convincere che il politico non è un posto di lavoro. Forse non è semplice fino a quando ci saranno molte liste a sostegno di ogni candidato a sindaco. Mi convince l’idea dell’aspirante sindaco pentastellato, forse con grande umiltà e coscienza, di fare affidamento a persone esterne con comprovate capacità settoriali specifiche. Sono d’accordo anche con quanto evidenziato da Vito di coinvolgere anche qualcuno tra i tanti brindisini che hanno occupato incarichi di prestigio professionali in Italia e all’estero che amano Brindisi e magari pronti, per il bene della nostra città, a mettere a disposizione competenza e professionalità acquisita senza interessi nascosti.
vito (domenica, 08 maggio 2016 22:36)
Per Domenico
Sollevi un problema: “il rischio da incidenti rilevanti per la vicinanza degli insediamenti industriali”.
Questo desta molta preoccupazione in coloro che osservano la gestione della sicurezza della città.
In questo blog Federico solleva lo stesso problema e chiede delle risposte, ma i candidati fanno discorsi fumosi che destano solo maggiori preoccupazioni. La gestione dell’emergenza a Taranto da parte degli Enti pubblici di controllo negli scorsi decenni pone l’esigenza di una seria legislazione che non frammenti competenze e responsabilità per cui tutti sono responsabili e nessuno colpevole.
KoKo vorrebbe conoscere i programmi dei vari aspiranti sindaci e le rispettive squadre di assessori. Ma con ventidue liste con 700 candidati su una popolazione votante di circa 50.000 abitanti sembra impossibile avere delle risposte.
Scrivi: "Scelga persone davvero competenti nei settori e cerchi volontari.
Persone che, per amore della propria città e senza interessi nascosti, mettano a disposizione il proprio sapere per il bene comune.
Sono certo che se la richiesta proviene da un Sindaco di alto profilo morale, qualcuno risponderà all’appello!"
Negli anni 50 del secolo scorso c’era una notevole emigrazione dalla provincia di Trento; oggi, grazie ad internet gli emigranti di allora e i loro discendenti danno consulenza, gratis, ai propri Paesi di origine. Ci sono Brindisini in città e sparsi in Italia e nel mondo che metterebbero a disposizione della nostra città le proprie competenze, gratis naturalmente. Ma bisogna partire dalla volontà politica di accettare la collaborazione come opportunità e non come intrusione. E da un sito internet del Comune che sia chiaro, leggibile, completo, aggiornato e impostato alla collaborazione.
domenico (domenica, 08 maggio 2016 13:04)
Questa rubrica diventa sempre più interessante per l’importanza degli argomenti esposti e la gravità dei problemi che riguardano la nostra città.
Saranno conosciuti agli aspiranti candidati? Speriamo di sì.
Uno su tutti: “il rischio da incidenti rilevanti per la vicinanza degli insediamenti industriali”
C’è un candidato Sindaco che conosca bene il problema?
Se sì ci dica subito cosa intende fare da Sindaco!
Potrei continuare con il problema dei rifiuti, del lavoro, della sicurezza, della trasparenza degli atti amministrativi.
Ci sono davvero persone capaci di affrontare questi disastri senza “sporcarsi” con loschi interessi?
Io penso che un aspirante Sindaco debba innanzitutto “amare” la propria città, cacciare fuori dal proprio ufficio a calci nel culo gli affaristi, i disonesti, i truffatori del bene comune, e tutti coloro che chiederanno favori privati.
Deve aprire le porte ai disoccupati, agli anziani meno abbienti, ai giovani senza speranze prima che decidano di lasciare la propria città.
Sono perfettamente consapevole delle enormi difficoltà conseguenti e dell’aiuto di cui avrà bisogno.
Scelga persone davvero competenti nei settori e cerchi volontari.
Persone che, per amore della propria città e senza interessi nascosti, mettano a disposizione il proprio sapere per il bene comune.
Sono certo che se la richiesta proviene da un Sindaco di alto profilo morale, qualcuno risponderà all’appello!
Un caro saluto alla mia città!
KOKO (domenica, 08 maggio 2016 11:50)
Innanzitutto complimenti al gestore del sito per la valida iniziativa. A tutt'oggi ancora non
si conoscono i programmi dei candidati sindaci a neanche un mese dalle votazioni. A me piacerebbe che i candidati sindaci comunicassero anticipatamente la propria squadra di assessori che li affiancheranno, scelti, possibilmente, tra i tecnici brindisini che già ricoprono e/o hanno ricoperto
professionalmente ruoli prestigiosi. Inoltre mi auguro che venga istituito un ufficio "legale o
informazione" con l'obiettivo di informare, tutelare, difendere, sostenere i cittadini che oggi sono continuamente "vessati" da dirigenti (spesso incompetenti) dei vari enti ed istituzioni.
Finora si sente solo annunciare rinnovamento ed innovazione, ma come può essere possibile
se nelle venti liste presentate risultano ancora candidati oltre il 70% dei consiglieri uscenti?
prof. dott. Francesco Magno (domenica, 08 maggio 2016 08:56)
prof. dott. Francesco Magno
geologo-consulente ambientale
Via Colonne, 38 - 72100 BRINDISI
tel 0831-525883 / 337-825366
frmagno@libero.it
frmagno@pec.libero.it
Ai Media
p.c. Al Commissario Prefettizio
Brindisi 05/05/2016
Campagna elettorale: la “fiera delle sciocchezze”! Chi “conta” fa i “fatti” sulla zona industriale.
Ho deciso di non leggere più nulla sulle dichiarazioni dei candidati sindaci e di non seguire più i talk show televisivi e ciò in quanto quasi tutti, apoditticamente, non avendone alcuna reale competenza e solo “pappagallando”, blaterano programmi di “sviluppo sostenibile” e “bonifiche” che interesseranno la zona industriale.
Alla “fiera delle sciocchezze” non manca mai, a distanza di 16 anni dal Decreto (10/01/2000) con il quale il Ministero dell’Ambiente ha perimetrato il Sin di Brindisi, il beota di turno che continua a parlare della “perimetrazione” fra le più estese d’Italia; bastava verificare l’estensione del SIN di Taranto, senza sforzarsi di verificare Marghera, Priolo-Augusta, ecc., per accertarsi che quella di Brindisi è inferiore (113,2 Kmq rispetto a 116,93 Kmq)!
Di certo costoro non hanno considerato che su un’estensione di 5.733 Ha di terreni del SIN, ben 3.241 Ha sono costituiti dai terreni agricoli compresi fra la zona industriale e la centrale di Cerano e che dei restanti 2.492 Ha, costituenti la zona industriale, ben il 35,5% (884 ha) risultano ancora liberi da costruzioni industriali.
Di certo costoro non si sono posti il quesito: per quale motivo la zona industriale di Brindisi è la 14^ per estensione in Italia? Vi erano forse interessi privati da consolidare?
Costoro chiedono, senza cognizione di causa, la riduzione della “perimetrazione” basandosi solo ed esclusivamente su quella che appare un’eccessiva dimensione e non conoscendo le procedure normative che possono portare ad una “restituzione all’uso legittimo” dei terreni che, nella sostanza, equivale ad una “riduzione” dell’area vincolata.
Nel corso di questi 16 anni si è registrata anche l’ipotesi che la zona industriale potesse essere stata perimetrata a “macchia di leopardo”, garantendo con ciò, presumibilmente, i soliti e beceri interessi della politica e di qualche potente notabile; bene ha fatto, a mio avviso, il Ministero a perimetrale l’intera area industriale e conoscere concretamente le reali condizioni di contamina-zione ed inquinamento; del resto non poteva fare diversamente da quanto riportato alla L.426/1998, art. 1 comma 4 che individuava, nei comuni, solo un parere consultivo.
Resta il fatto, che la “perimetrazione”, effettuata dal Ministero dell’Ambiente (e non da altri), tanto vituperata per estensione, guarda caso, ha permesso di individuare, con fondi pubblici, nella zona agricola una “contaminazione acuta” delle matrici ambientali pari a circa il 71% per il suolo e sottosuolo e di circa il 61% per la falda freatica; zona agricola per la quale una delle “analisi di rischio” effettuate da ARPA ha interdetto la presenza dei lavoratori per solo 120 giorni all’anno!
Costoro si chiedano: se non ci fosse stata quella “perimetrazione” estesa alla zona agricola, avremmo mai avuto cognizione dello stato di contaminazione esistente? Avremmo mai pensato di provvedere alla “bonifica” delle matrici ambientali contaminate, per evitare che i prodotti agricoli bio attraenti i metalli pesanti (lattughe, cavoli, ecc.) continuino a far parte della catena trofica alimentare umana, incrementando la morbilità registrata?
In merito alla zona industriale va detto che la caratterizzazione chimica, effettuata dal Consorzio ASI (per delega) con fondi pubblici e per qualche decina di Me, ha interessato ben 733 Ha di cui, come riportato dalla stesso Consorzio, ben 638 Ha di privati ma di “pubblico interesse” e solo 95 Ha di “pubblica proprietà”.
L'INTERVENTO CONTINUA NELLA SECONDA PARTE
prof. dott. Francesco Magno (domenica, 08 maggio 2016 08:52)
SECONDA PARTE DELL'INTERVENTO
Si chiedano i candidati sindaco e gli aspiranti consiglieri quale è il “pubblico interesse” per il quale sono stati caratterizzati, con fondi pubblici, terreni di privati? E chi sono questi privati? Personalmente mi auguro che prima o poi qualcuno faccia chiarezza.
Vi è, inoltre, la richiesta (condivisa) di effettuare la caratterizzazione chimica del Quartiere/Villaggio residenziale San Pietro che però, guarda caso, non rientra nella perimetrazione del SIN di Brindisi, costituendone un ampliamento! Non è questa un’incongruenza rispetto alla blaterata enorme estensione della “perimetrazione”?
Infine, nessuno fa riferimento a quanto sta avvenendo circa i 25 Milioni di euro che il CIPE, con Delibera n. 66 del 06.08.2015, ha destinato, con titolarità al Comune di Brindisi, per l’Accordo di Programma per la bonifica del 2007.
Ebbene, nel nuovo Accordo di Programma Quadro (APQ), alla tabella n. 4, sono riportati gli interventi previsti e concordati fra Comune, Provincia e Consorzio ASI ed elaborati dallo stesso Consorzio ASI, così ripartiti:
- “Analisi di rischio” sito specifica sui soli 121 “punti d’indagine” (di cui 30 per il Cillarese) che superano le Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) per un importo di : 1.959.730,04 €;
- “Caratterizzazione del Villaggio residenziale S. Pietro”; importo di: 306.200,00 €;
- “Impianto di Costa Morena per bonifica della falda”; importo di: 13.969.700,00 €;
- “Impianto di Fiume Grande per bonifica della falda”; importo di: 8.764.369,96 €.
L’Accordo di Programma Quadro è stato recentemente approvato dalla Regione Puglia con D.G.R n. 449 del 06/04/16 (BURP n. 46 del 26/04/16) e nella Conferenza dei Servizi, prevista presso il Ministero dell’Ambiente per il prossimo 9 maggio, vi è al primo punto dell’ordine del giorno: “ Consorzio ASI: Stato delle attività di caratterizzazione ed analisi di rischio”.
Si chiedano tutti i candidati, quali siano i reali motivi per i quali risulta così urgente “chiudere”, in tempi stretti, l’Accordo e non attendere l’insediamento della nuova amministra-zione? Per quale motivo, avendo il Comune la titolarità dei 25 Me del CIPE, il Consorzio ASI deve conferire circa le “caratterizzazioni” e le “analisi di rischio”? Chi ha fretta in tutto ciò?
E’ giunto il momento di rivendicare il peso del “Comune” che è l’unica amministrazione che rappresenta gli elettori Cittadini, altro che Consorzio ASI!
Ed allora, bene ha fatto il Commissario prefettizio (dopo 16 anni) a bloccare l’uso irriguo dei pozzi freatici inseriti nella zona industriale e bene farà se non sottoscriverà l’Accordo di Programma Quadro, così come farebbe bene la R.P. a rivedere la deliberazione d’approvazione.
La proposta, della quale faccio dono ai candidati, mira a restituire in tempi stretti i terreni della Z.I. al legittimo uso e passa attraverso l’inutile ed incongruente realizzazione di indagini (perforazioni, campionamenti, analisi, ecc. ecc.) finalizzate alla determinazione delle “Analisi di Rischio” sito specifiche e delle relative “Concentrazioni Soglia di Rischio” (CSR).
Inutili in quanto sarà comunque necessario effettuare la “bonifica” su quei punti che risultano realmente “contaminati” e quindi là dove la concentrazione del terreno (CSC) è maggiore della CSR che verrà definita dalla “Analisi di Rischio”.
Sono perfettamente a conoscenza che l’art. 242, comma 5, del D.Lgs 152/06 e s.m.i individua la procedura della “Analisi di Rischio” quale unica per definire se un sito è realmente contaminato ma, l’esperienza mi porta ad affermare che se sono solo 91 i “punti di indagine” della zona industriale che presentano “concentrazioni difformi”, solo pochissimi di questi non risulteranno “contaminati” e saranno soggetti, però, alle prescrizioni riveniente dall’analisi di rischio.
Ed allora, perché aspettare ancora due anni (minimo) perché si facciano le “Analisi di Rischio” e non intervenire subito con la “bonifica” e “ripristino ambientale” mediante la tecnica della rimozione della porzione di terreno, il conferimento in discarica (ex situ) ed il ripristino con terreno “sterile”? Con ciò potremmo disporre, in pochi mesi, di ben 678 Ha di Z.I.!
Solo in questa maniera può essere giustificata la necessità di liberalizzate i terreni dal vincolo ministeriale e proiettare la zona industriale, parte integrante del Comune di Brindisi, verso quegli auspicati interventi di “green economy”, necessari e prodromici a quel tanto impropriamente citato “sviluppo sostenibile”.
prof. dott. Francesco Magno
FEDERICO (mercoledì, 04 maggio 2016 21:57)
Grazie per la possibilità che mi date per esprimere il mio pensiero
La mia preoccupazione è per i grandi rischi di incidenti rilevanti sia nell’area industriale, che nel porto di Brindisi, a poche centinaia di metri dai quartieri densamente abitati. Rischi che si possono presentare considerando il cono di atterraggio aeroportuale con la pista 32-14, e i grandi depositi di gas presenti.
Nel periodo aprile-ottobre atterrano e decollano circa 25 voli charter al giorno.
Non mi risulta che negli ultimi anni si sia riunita, almeno una volta, l’Unità di crisi per definire piani di emergenza, e la popolazione vive inconsapevole dei rischi esistenti e non è addestrata per affrontare eventi calamitosi.
Vorrei che la nuova Amministrazione comunale affrontasse la sicurezza degli edifici scolastici, la maggior parte dei quali sono fuori norma.
Altro argomento che voglio sollevare è la mancanza a Brindisi di case di riposo per gli anziani meno abbienti.
Frequento il parco Cesare Braico, che versa in condizioni precarie. È sconsigliato alle famiglie con bambini anche a causa della mancanza di controlli e del proliferare dei cani, malgrado il divieto di accesso.
Ultimo argomento che vorrei sollevare riguarda la necessità di avere un solo dirigente responsabile per ogni ufficio del Comune e non tanti dirigenti, in modo da renderli al servizio dei cittadini e non viceversa.
vito (giovedì, 28 aprile 2016 22:22)
L’avv. Massari fa riferimento a quanto scrive Carmine Dipietrangelo: ”La città di Brindisi deve diventare il luogo in cui è possibile ripensare modelli di sviluppo, stili di vita e, sulla base di questo, ritornare ad essere attrattiva, sapendo mettere a valore tutte le sue potenzialità produttive, paesaggistiche e infrastrutturali.“
E’ il ritornello che i Brindisini sentono ripetere da decenni: la città ha tante potenzialità, lo sanno tutti, ma chi ha vissuto di politica negli ultimi decenni perché non le ha sfruttate? Per incapacità? Per inezia? Per altro……? Basta con queste parole sulla stampa e sulle tv locali. Se si hanno le idee e le capacità professionali, bisogna attuarle. Se ci sono progetti fattibili, bisogna sottoporli ai cittadini.
Apprezzo l’intervento dell’avv. Massari che nel suo programma parte dalla cultura, come motore primo per lo sviluppo di ogni società.
L’avv. Massari ha ragione quando afferma: “Può non contare neppure che il Comune abbia versato nel 2015 alla Fondazione un contributo ordinario di ben 349.000 euro annui per una stagione teatrale che nel 2015-16 si è articolata in soli 16 di spettacoli”.
L’avv. Massari conti quante sale convegno (o “contenitori culturali”…?) esistono nella città di Brindisi; sono sale di vari Enti, tutte sottoutilizzate e spesso non perfettamente attrezzate o funzionanti, hanno un costo che si aggiunge a quello della Fondazione del Teatro Verdi e il tutto grava sulle tasche dei cittadini, per produrre uno sperpero enorme di pubblico denaro.
Ottima la proposta dell’avv. Massari di coinvolgere i cittadini quali protagonisti della crescita culturale della città, ma sarebbe opportuno creare progetti da parte del Comune per le scuole; vi sono insegnanti brindisini di elevatissima cultura, che potrebbero animare, coordinare e organizzare eventi non solo per gli studenti, ma anche per l’intera cittadinanza: dai cineforum alle conferenze, ai concerti ecc., senza spendere grosse somme di denaro.
L’avv. Massari certamente conosce la vita culturale di certe città universitarie e gli investimenti nella cultura devono, almeno in parte, autofinanziarsi, come avviene in altre Nazioni, altrimenti bisogna cambiare registro; creare altre forme di comunicazione, che suscitino interesse, curiosità ed essere coinvolgenti, piacevoli e, perché no, divertenti.
E per l’università? Bisogna innanzitutto porsi la domanda sul perché c’è tanta emigrazione universitaria pugliese.
Vi sono giovani Brindisini che hanno curricula eccezionali, lauree in università prestigiose, dottorati e scuole di specializzazioni con ruoli professionali prestigiosi. Poi ci sono quelli di una certa età o pensionati, che hanno ricoperto incarichi istituzionali importanti. Alcuni tornerebbero volentieri a Brindisi. Perché non scegliere tra questi gli assessori della nuova Giunta Comunale? Serve gente competente che guidi i funzionari e gli uffici.
In riferimento all’intervento del sig. Domenico, quanto lui propone è di estrema importanza per la buona Amministrazione di una città. A tal proposito sarebbe opportuno leggere l’articolo pubblicato il 20 marzo 2016 sul sito www.brindisireport.it, riguardante il raccordo ferroviario zona industriale di Brindisi – stazione Tuturano, in cui si evidenziano le procedure adottate nelle opere pubbliche.
Vorrei concludere invitando i vari candidati sindaci ad elaborare programmi concreti e dettagliati, legati ai problemi del territorio.
domenico (domenica, 24 aprile 2016 08:29)
Condivido integralmente le 4 proposte ed aggiungerei:
5) - Drastico contenimento delle spese per: indennità, rimborsi, trasferte, viaggi, colazioni di lavoro ecc. ecc. che i cittadini si sobbarcano con le tasse per il funzionamento della "macchina comunale".
6) - Drastica riduzione del ricorso a "consulenze esterne" limitandole a situazioni di "eccezionale necessità" dopo aver effettivamente verificato la mancanza di professionalità interne dell'Amministrazione, fermo restando la quantificazione degli onorari professionali a valori "decenti"
7) - voterei "subito" un candidato sindaco che rinuncia ai "privilegi": auto di servizio per esempio ed ogni altro beneficio. Sarebbe un esempio "forte" per gli altri componenti della sua giunta.
Nicola Massari (sabato, 23 aprile 2016 19:06)
La cultura del monopolio e il Teatro Verdi.
Nel suo ultimo articolo su Brindisi Report, Carmine Di Pietrangelo scrive: ”La città di Brindisi deve diventare il luogo in cui è possibile ripensare modelli di sviluppo, stili di vita e, sulla base di questo, ritornare ad essere attrattiva, sapendo mettere a valore tutte le sue potenzialità produttive, paesaggistiche e infrastrutturali.“
Carmine (spero che mi perdonerà questo mio tono confidenziale), come sempre lucido nell’analisi, forse avrebbe dovuto osare un poco, dicendo anche come fare e con chi, l’invocato ripensamento/rinnovamento).
Se posso sommessamente aggiungere un commento, direi che quello che ha fatto e fa da ostacolo ad un effettivo rinnovamento della città, è la cultura del monopolio che da sempre impedisce l’esplosione delle potenzialità della nostra città. In passato c’è stato chi aveva monopolizzato la distribuzione alimentare, con il risultato che il primo ipermercato, Auchan, fu costruito in territorio di Mesagne, con le ovvie ricadute in termini occupazionali ecc. Per decenni i ristoranti, pizzerie e bar sono stati contingentati (non se ne potevano aprire di nuovi) nel centro di Brindisi. Solo dopo la legge di liberalizzazione di queste attività, finalmente il centro è stato rivitalizzato da tanti nuovi esercizi commerciali e, quindi, da tanta gente, soprattutto giovani.
Anche attualmente non mancano situazioni di monopolio, dentro e fuori l’istituzione comunale. Qui voglio parlare della situazione di monopolio che limita gravemente lo sviluppo di Brindisi come aggregato sociale, come comunità.
Parlo del nostro Teatro Verdi gestito dalla omonima Fondazione. Dico subito che il problema non è nel fatto che anima della Fondazione sia lo stesso imprenditore cui fanno riferimento la multisala Andromeda, il cinema Impero, insomma quasi il 99% dei contenitori culturali della nostra città. Può non contare neppure che il Comune abbia versato nel 2015 alla Fondazione un contributo ordinario di ben 349.000 euro annui per una stagione teatrale che nel 2015-16 si è articolata in soli 16 di spettacoli. Il problema vero è che questo grande scatolone per troppi giorni all’anno rimane buio, inutilizzato, addormentato, quando invece dovrebbe essere un costante faro di luce a squarciare le tenebre dell’ignoranza e dell’ottusità. Questa è la funzione del Teatro, di tutti i Teatri. Con l’amico Martinese, che ha preparato un separato breve video (che stiamo per pubblicare su FB), ci siamo impegnati a legarci addirittura all’ingresso del teatro Verdi, se, subito dopo la nostra elezione, la Fondazione non dovesse:
- concedere gratuitamente e per almeno cento giorni all’anno, l’uso della sala a tutte le compagnie dilettantistiche (teatro, musica, danza ecc.) di Brindisi che ne faranno richiesta;
- concedere gratuitamente l’uso del foyer –per tutti i giorni che non fosse utilizzato per altri scopi- a tutti gli artisti di Brindisi che volessero esibirsi da soli o in piccoli gruppi, o anche soltanto esercitarsi in pubblico; ovviamente lo stesso vale anche per quegli artisti brindisi che volessero proporre le loro pitture, sculture, ecc.
La stessa cosa dovrà avvenire per la piazzetta antistante il teatro.
Vi immaginate quale centro catalizzatore di vita e di cultura partecipata diventerebbe tutta l’area intorno al Verdi? Il Teatro così creerà comunità evoluta e partecipata, dove ovviamente non avranno più spazio “i professionisti del consiglio comunale”, cui giustamente Carmine Di Pietrangelo imputa tanta causa della decadenza della nostra città.
Nicola MASSARI candidato Sindaco per VIVA BRINDISI - FORZA ITALIA - FRATELLI D'ITALIA
vito (sabato, 23 aprile 2016 16:06)
Elezioni Amministrative anno 2016
PROPOSTE PER LA NUOVA AMMINISTRAZIONE COMUNALE
1 - Potenziare l’Ufficio legale per evitare l’enorme contenzioso in cui è coinvolto il Comune, con certificazione annuale dei risultati. L’attività dell’Ufficio legale deve essere preventiva per il rispetto della legalità e delle regole sia negli appalti che nei rapporti tra cittadini e Comune; inoltre deve indirizzare l’attività dell’Ente verso la semplificazione e la “sburocratizzazione” delle procedure amministrative .
2 - L’attività, le scelte, le spese del Comune devono essere inserite sul sito internet del Comune. Il sito deve essere aggiornato, facilmente fruibile e consultabile anche nelle attività amministrative pregresse.
3 - Porre la massima attenzione alla sicurezza della Città, non solo in riferimento al rischio di incidenti rilevanti, ma anche in riferimento ad attività di Protezione civile quali calamità, addestramento della popolazione, evacuazione, viabilità di soccorso ecc.
4 - Porre al centro della attività della nuova Amministrazione la vivibilità dell’intera città (anche dei quartieri periferici) con attenzione alla sicurezza dei cittadini (criminalità e microcriminalità), pulizia, trasporti, servizi, benessere con valorizzazione dei Parchi (il “Cesare Braico” ormai in stato di abbandono), monumenti, aree pedonali, piste ciclabili, cultura, ecc.