Pubblicato su”EUROMEDITERRANEO” n. 128 del 16 aprile 2008
Brindisi, cenerentola di Puglia
Una città punita
C’è stato un completo disinteresse di molti brindisini per la campagna elettorale.
E’, infatti, opinione diffusa che nella scelta delle candidature politiche per le elezioni del 13 e 14 aprile si sia voluto punire il territorio ed in particolare il comune capoluogo. Non c’è infatti un solo brindisino in lista e, senza alcun motivo plausibile, sono stati esclusi i due parlamentari Carbonella e Tomaselli.
Sono, secondo le considerazioni di alcuni, scelte facenti parte di una strategia ben precisa: punire la città per la strenua opposizione alla costruzione del rigassificatore e sguarnire politicamente il territorio, per colonizzarlo più facilmente. Tutte le forze politiche stanno rilanciando il nucleare in Italia e, purtroppo, alla fine degli anni settanta il prof. Cotecchia, geologo dell’Università di Bari, individuò la zona di Cerano e la zona di Torre Guaceto come siti idonei per ospitare centrali nucleari. La politica energetica italiana è quella di costruire grandi centrali, lontane dai luoghi di utilizzazione e non ci si meraviglierà se piazzeranno un impianto nucleare vicino alle centrali a carbone esistenti. Intanto si installano centrali eoliche e solari, senza diminuire le quantità di carbone bruciato nelle centrali.
La Regione Puglia ha bocciato recentemente la cardiochirurgia a Brindisi, senza alcun motivo plausibile. Il porto, in stato di profonda crisi, è punito con le tariffe troppo basse per il carbone ed elevate per i passeggeri. L’Associazione Industriali di Brindisi si sta battento strenuamente per difendere l’Aeroporto del Grande Salento dalla concorrenza di Bari ed il Presidente Ferrarese invoca una “Operazione Primavera” per la crescita civile e morale della città. La zona industriale è bloccata da bonifiche ambientali, che gli stessi responsabili ministeriali non sanno quando saranno portate a termine. L’agricoltura è in stato di abbandono, con gli agricoltori in perenne stato di agitazione e danneggiati dall’inquinamento delle industrie.
Brindisi rimane la cenerentola della Puglia, con molte Società multinazionali, industriali e commerciali, che risucchiano risorse del territorio. In queste condizioni l’imprenditoria locale non trova terreno fertile per crescere.
La vita cittadina viene scossa da inchieste giudiziarie, le Amministrazioni locali assumono posizioni incerte e ondivaghe su fatti che richiedono, invece, decisioni consapevoli, certezza del diritto, rispetto delle regole uguali per tutti.
In questa situazione di lacrime, i soliti politici noti decantano sempre lo stesso ritornello: Brindisi ha grandi potenzialità, il porto, il sole, il mare e ……. il mandolino.
Vito Maellaro