Pubblicato su”EUROMEDITERRANEO” n. 141 del 16 dicembre 2008
LA “FOLLIA CERANO”
Nella recente visita in Albania, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha siglato con il Presidente albanese Sali Berisha un accordo per realizzare, a Levan, un rigassificatore della capacità di 8 miliardi di metri cubi all’anno, incrementabili a 12. Il gas riconvertito verrà in parte inviato in Italia con un gasdotto che giungerà a Cerano. L’impianto sarà costruito dal gruppo italiano Falcione.
In Albania è prevista, quindi, la costruzione del rigassificatore e la costruzione di una centrale a carbone, di fronte a Brindisi. A Cerano è previsto un porto industriale con due moli da 1.800 m ciascuno, per l’attracco di navi petroliere, carboniere, gasiere con GPL, gasiere con GNL, merci varie. A Cerano arriveranno dai Balcani due elettrodotti e due gasdotti, che attraverseranno le campagne brindisine. Intanto a Taranto sono state abbattuti centinaia di ovini intossicati dalla diossina emessa dalle industrie della zona industriale. A Lecce e Brindisi sono stati riscontrati aumenti di tumori e di malattie tipiche delle zone inquinate. L’agro brindisino è stato interdetto alla coltivazione, sempre a causa dell’inquinamento, ed è devastato dai tralicci di alta tensione. Gli agricoltori svendono i terreni per consentire l’installazione delle centrali eoliche e solari, perché l’agricoltura nostrana è stata resa antieconomica. Bisogna riconoscere che solo le personali opposizioni del Presidente della Provincia Errico e del Sindaco Mennitti hanno finora bloccato la costruzione del rigassificatore della Lng, ma grosse nubi si presentano per il futuro: Cerano è sito “idoneo” per una centrale nucleare ed il nostro territorio non è difeso politicamente.