Pubblicato su”EUROMEDITERRANEO” n. 131 – 1 giugno 2008
FERROVIE: SALENTO SEMPRE PIU’ PENALIZZATO
Il Salento è sempre più penalizzato sul fronte dei trasporti ferroviari. È di questi giorni la notizia della chiusura della linea ferroviaria Brindisi-Taranto dal 27 luglio al 24 agosto 2008, ufficialmente per lavori, che sono sempre stati fatti, e si fanno, in ore notturne. Sono ormai anni che l’intera tratta ferroviaria è sottoutilizzata, con stazioni chiuse durante la notte e soggette ad atti di vandalismo, soppressione di treni, corse automobilistiche sostitutive di convogli, carrozze obsolete, inadeguate e con scarsa pulizia, elettrificazione inutilizzata per il mancato completamento della sottostazione elettrica di conversione di Francavilla Fontana. La Regione Puglia ha recentemente stipulato con Trenitalia un oneroso contratto per 42 milioni di euro e un ulteriore contratto per 32,7 milioni di euro per l’acquisto di locomotori elettrici e carrozze. Trenitalia, in pratica, dimostra disinteresse soprattutto per le tratte secondarie, con conseguenti disagi per l’utenza. Ma è come il cane che si morde la coda: a parole si pubblicizza l’uso dei mezzi pubblici, in pratica i servizi offerti sono scadenti o poco agevoli e l’utenza è costretta all’utilizzo dei mezzi propri, per poi sostenere che la linea è improduttiva.
Lungo la linea ferroviaria adriatica il Salento è sempre stato penalizzato dall’attraversamento della stazione di Bari; vale sempre il vecchio detto che “l’Italia si ferma a Bari”. Infatti i collegamenti con Roma e con il Nord sono complessivamente peggiorati in questi ultimi anni nei tempi di percorrenza e nei servizi offerti e sono stati favoriti i trasporti con le autocorriere private a lunga percorrenza. Qualche anno fa è stata realizzata l’elettrificazione del binario Brindisi Centrale - Brindisi Marittima, che è stato successivamente soppresso e con esso la rampa di discesa delle auto dal treno, necessaria per consentire i collegamenti auto + treno + nave per la Grecia. Il servizio della rampa è stato spostato a Bari, penalizzando ulteriormente il porto di Brindisi e non si comprende come mai il Comune di Brindisi e l’Autorità portuale non ne abbiano chiesto, invece, lo spostamento nel parco binari della stazione centrale o presso la stazione marittima del porto medio.
La Regione Puglia deve necessariamente rivedere la politica dei trasporti ferroviari; il Salento ha necessità, per il proprio sviluppo, di una efficiente e veloce metropolitana di superficie con l’utilizzo sia della intera rete ferroviaria esistente sia delle tratte soppresse e riutilizzabili e anche con la costruzione di bretelle ferroviarie per migliorare i collegamenti con i grandi bacini di utenza e le grandi infrastrutture, come porti e aeroporti e favorire, così, l’intermodalità dei trasporti.
Vito Maellaro