Pubblicato su “EUROMEDITERRANEO” n. 3 - agosto 2010 -
Il lungomare di Brindisi, di chi è?
“Mimmo mio, qua finisce che divento comunista”
La signora Maria rivolge un appello al sindaco: <restituisci ai brindisini la banchina portuale>
Caro Mimmo mio,
sono contenta che ascolti almeno in parte i miei consigli; ti avevo chiesto di rendere libero il parcheggio della stazione Marittima e invece hai disposto il costo di un euro per mezza giornata. Ma entrare in quel parcheggio polveroso significa dover lavare successivamente la macchina.
Ho ammirato, lungo la banchina centrale, lo schieramento delle belle imbarcazioni che hanno partecipato alla regata Brindisi-Corfù, uno spettacolo bellissimo e ben organizzato; una manifestazione che ha impreziosito il porto interno, che deve essere scenario di altre, diverse e più belle manifestazioni.
Sono, comunque, arrabbiatissima; ma cosa sta succedendo sul “FRONTE DEL PORTO”? Alcuni giorni fa, durante la consueta passeggiata, mi sono seduta sulla panchina davanti all’hotel Internazionale e invece di vedere, come al solito, il mare, mi sono trovata di fronte una siepe. Mi sono alzata per continuare la passeggiata e mi sono trovata in mezzo a una confusione indescrivibile. Come ti avevo già scritto, si stanno appropriando dell’intera banchina con le siepi piantate nei vasi che “camminano”: si allontanano sempre più dal mare, restringendo la zona pedonale. Avevi detto che Brindisi non doveva essere più colonizzata; mi sembra, invece, che all’ombra delle centrali e del rigassificatore la gente viene distratta e gattopardescamente si vuole cambiare tutto per non cambiare niente. Dai discorsi di mio figlio, Coco mio, con gli amici di passeggiata, mi sembra di aver capito che chi sta combinando tutto questo disastro è un certo Giurgola, che dicono presidente dell’Autorità portuale, che decide tutto e per tutti. Ho sentito che vuole far sloggiare i pescatori e stravolgere usi e tradizioni, in nome di un non so quale “diritto di banchina”. E i pescatori e i brindisini non hanno il diritto secolare, per non dire naturale, di avere un qualche “diritto di banchina”?. Il porto, insomma, è diventato business per pochi, stravolgendo e danneggiando tutto e tutti.
Si parla di “rivitalizzare il centro storico”, di “città vivibile”, di “agorà”, di “città a misura d’uomo”, di “cultura” di “legalità”, di “rispetto delle regole”: tutte chiacchiere, Mimmo mio. Di fronte al vil denaro l’uomo si vende pure le mutande. Ormai la politica è in mano alle lobby, che si fanno le regole a proprio piacimento, si appropriano gratuitamente e legalmente dei beni dei cittadini e fanno soldi a palate. Vorrei sapere se è vero che dalle tasse portuali, di imbarco e sbarco delle merci e dei passeggeri arriva una montagna di soldi all’Autorità portuale, soldi che la città non vede: le strade sono dissestate, i servizi sono carenti, la disoccupazione dilagante, l’emigrazione senza ritorno è l’unica prospettiva per i giovani e Brindisi è, comunque, sempre agli ultimi posti nelle varie classifiche nazionali. …. Di conseguenza la città si accolla solo i problemi creati dal porto e non i benefici. Si programmano costosissimi progetti faraonici, progetti contraddittori, senza studi preventivi e secondo gli interessi delle lobby, ma certamente buoni per le grandi parcelle e consulenze e per distruggere quell’opera d’arte del Creatore, qual è il porto brindisino.
Coco mio ha detto che, sembra, si siano impossessati, non so chi, di tutta la banchina, dalla Stazione Marittima fino all’Arsenale e che vogliono stravolgere tutta la pavimentazione del lungomare; sto molto in pena se realizzano quello schifo di pavimentazione dei corsi principali, con le costosissime basole sempre rotte e divelte.. Ti prego, fatti una passeggiata e osserva le basole esistenti, secolari, di eccellente qualità, alcune monumentali, di grandi dimensioni, le altre di origine vulcanica, tutte, comunque, preziose. Vanno solo rettificate e risistemate. Mi raccomando che non spariscano nel silenzio di tutti, come è successo per i marmi di Carrara, che rivestivano tutto il Collegio Navale Tommaseo: chissà quali ville sono andati a impreziosire….
Ultimamente, poi, sono intervenuti alcuni professionisti brindisini. Io pensavo che volessero fare qualche proposta disinteressata per il bene della città: ma quando mai! La loro è solo una denuncia di mancati succulenti incarichi professionali. E allora, caro Mimmo mio, ti ripropongo, io che non sono nessuno, una vecchia idea disinteressata: perché non recuperi le batterie costiere, opere d’arte militari uniche e le valorizzi con tutta la fascia costiera tra la Sciaia e Punta Penne? Ma senza costruzioni o villaggi vari, recuperando, così, quella zona in profondo degrado per renderla fruibile da parte di tutti i cittadini. Ed ancora, utilizza tutti i sedimi dei vecchi binari dismessi per un tram caratteristico con un percorso tutto intorno alla città? Osserva cosa hanno fatto in altre realtà e valuta i benefici.
Ho sentito, poi, commenti di lotte nel sottobosco politico, di interessi strani e ho scoperto che il Comune di Brindisi è al 30% proprietario del porticciolo turistico, che è in crisi e con gli ormeggiatori senza lavoro. Mi domando perché il porticciolo non è stato coinvolto nella bella manifestazione della regata?
Mi sorge un dubbio: la visita del Papa è stata l’occasione per eliminare uno storico e florido cantiere navale lungo la banchina Feltrinelli e la festa della regata Brindisi-Corfù è forse occasione per operazioni non condivisibili?
Mimmo mio, non devi passare alla storia come il sindaco che ha consentito l’esproprio e la svendita del lungomare, perché, lo sai, ti voglio tanto bene: una cosa del genere mi farebbe scoppiare il cuore dal dolore e la mia comare Concepita mi rimprovererebbe. E a quel punto diventerei comunista, anzi, extraparlamentare di sinistra, anche se non me lo posso permettere, come scriveva Flaiano.
E poi, pensa alla tua salute: quando incontri il consigliere comunale Salvatore Brigante non ti innervosire e non lo rimproverare, in fondo è un bravo ragazzo. Insomma, non ti agitare come Berlusconi quando incontra Fini ….
Ti mando un bacio, tua affezionatissima.
Maria