Pubblicato su EUROMEDITERRANEO - maggio 2010
Brindisi, la città dove nulla funziona
“Mimmo, pensaci tu!”
Nuova lettera della signora Maria al Sindaco di Brindisi Domenico Mennitti
Caro Mimmo mio,
da anni aspetto un rimborso da parte della Gestor, la Società di riscossione tributi per conto del Comune, per un passo carrabile pagato erroneamente due volte, ma temo di aver perso i miei soldi. Infatti, mio figlio, Coco mio, mi ha riferito che questa Gestor non esiste più e tu hai inviato una lettera a tutti i cittadini per mettere una toppa ad una brutta situazione. Eppure l’Ufficio Tributi del Comune funzionava molto bene quando era diretto dalla signorina Lucia, tanto brava e tanto buona.
L’altro giorno il medico mi ha ordinato la fisioterapia e mi hanno detto che ora è a pagamento. Un’altra bella mazzata per noi pensionati.
Mimmo mio, la passeggiata serale sul corso Garibaldi è una desolazione: vedi solo pensionati che si trascinano, giovani non se ne vedono più. Che futuro potrà avere la nostra città? Ti chiedo poi di cambiare il nome di “Piazza del Popolo” in “Piazza Porcile”: hai visto in che condizione è ridotta? Sporcizia dappertutto, panchine perennemente occupate dagli extracomunitari, che posteggiano le biciclette nelle aiuole. L’altro giorno ho visto una signora di etnia rom che ha buttato un sacchetto di spazzatura oltre la rete di recinzione del cantiere esistente intorno alla statua di Cesare Augusto. Eppure di fronte ci sono diversi bidoni della nettezza urbana. Tutt’intorno non c’era l’ombra di un vigile o di un poliziotto.
Senti questa: giorni fa mi hanno dato la foto di un certo Marcello Rollo con uno sguardo ammiccante e con su scritta una frase che mi sembrava a doppio senso: “Insieme …. Possiamo …”.Mi è venuto un sussulto e mi sono impressionata: ho detto ” ….Oh! Madonna mia, questo ha brutte intenzioni, cosa vuole da me, che sono vecchia! ….”.Poi ho capito che si trattava di pubblicità elettorale. E, a proposito delle elezioni regionali, ho incontrato tanta gente che mi ha abbracciato, mi ha baciato, mi ha lodato; tutti mi stringevano una e anche tutte e due le mani, mi parlavano …… tanto; alcuni dolcemente, altri incazzati contro tutto e tutti. L’impressione che ho avuto è che tutti fanno parte della società “Politica s.p.a.”. Sono sempre gli stessi soci, le stesse facce sempre sorridenti sui manifesti, li trovi ovunque, al Comune , alla Provincia, alla Regione e da tanti anni se la cantano, se la ridono e se la piangono. Sono sempre “in spirito di servizio” a favore della Società, della Comunità, della Città, “al servizio di te”, inteso come “me”. E poi sono esperti di tutto e pontificano su ogni problema, anche se sono ignoranti in materia. Tutti sembrano rivoluzionari, ma, come diceva Flaiano, “vogliono la rivoluzione, ma preferiscono fare le barricate con i mobili degli altri”. Bisogna dare a tutti una decorazione al valor civile. Pensaci tu.
Comunque, caro Mimmo mio, qui non funziona più niente e mi sento presa in giro.
Sono stata, infatti, alla Commenda, che, mi hanno riferito, è diventato il quartiere preferito dei topi di appartamento e per poco non mi sono rotta l’osso del collo. Le strade e i marciapiedi sono, infatti, tutti in condizioni disastrose e sporchi. Alla Commenda abita una mia parente, con marito e figlia, che io chiamo rispettivamente Ecuba, come la disgraziata Regina di Troia, Priamo e Cassandra: tutte le disgrazie ce l’hanno loro e portano, come si dice, sempre “sfiga”. E, infatti, appena sono scesa dalla macchina ho messo il piede sugli escrementi di un cane. Ho fatto un sacco di cattivo sangue, perché portavo le scarpe nuove, appena comprate e ho visto che l’intera zona era piena di escrementi dei fedeli amici dell’uomo. Così ho deciso: voglio appendere nella zona un manifesto con su scritto: “CARI PROPRIETARI DI CANI, DIMOSTRATE AL VOSTRO CANE CHE PER MIGLIORE AMICO NON HANNO UNA BESTIA: LASCIATE PULITA LA STRADA”.Spero che qualcuno si ravveda. Tu, caro Mimmo mio, sai che quando ti criticano mi ribolle il sangue, quindi fai la tua parte, fai fare più controlli e facci tornare l’entusiasmo di vivere in questa città, perché, mò te lo dico, se non mi avesse forzato Coco mio, non sarei andata a votare.
Ti abbraccio, ti saluto e ti do un bacio.
Tua affezionatissima Maria.