Vade retro, Grillo - di prof. Pasquino
Conosco un comico che solo tale non è
e subito mi accingo a dire il perché.
I suoi spettacoli son pieni di volgarità,
di insulti, di offese. di oscenità,
di bestemmie, di calunnie, di provocazioni
di ingiurie, di derisioni, di maledizioni.
Con questi mezzi si fa paladino della gente,
disagiata, impoverita, nullatenente,
che per il suo status è in disperazione
ed è incline a qualsiasi dura ribellione.
La scomposta attività del “comico” sedicente
gli procura di certo un guadagno imponente,
che lo rende, - senti, senti - milionario
ad onta dei fessi che non sbarcano il lunario.
Il suo intento non è la rivoluzione,
ma lo stravolgimento della Costituzione,
opera costruita da illustri giuristi,
anche per bloccare possibili nuovi fascisti.
Giorni fa questo “comico” sedicente
ha inveito contro i poteri del Presidente.
Secondo la sua bieca malizia sono illimitati
e perciò devono essere subito eliminati.
Non sa che quei poteri sono una garanzia
della libertà, dei diritti e della democrazia;
tant’è che Mattarella non ha opposto impedimento
ai nuovi politici che strombazzano “il cambiamento”.
Beppe Grillo fa un errore plateale:
la nostra Repubblica non è Presidenziale.
Lui sa di dire il falso impunemente,
e lo fa per catturare il consenso della gente.
Concludo queste parole con un saldo sigillo,
dico solo: “Vade retro, malefico Grillo!”.
Pasquino, ottobre 2018