Partono sempre dalla chiesa di San Vito martire. Una volta all'anno il “sacrificio” lo si fa in notturna

 

“Ogni mese andiamo a piedi fino a Jaddico”

 

Il giorno 27 i fedeli raggiungono il santuario di Santa Maria Madre della Chiesa

(da un articolo di Antonella Di Coste, pubblicato su SenzaColonne – 28 ottobre 2011)

 

 

      Sono più di cento, lo fanno puntualmente ogni 27 del mese, annualmente anche di notte, percorrono otto o nove chilometri passando per le vie della città, ma forse nessuno li nota, o se li si vede non ci si chiede poi tanto perchè e si passa oltre o li si sorpassa, li si giudica o li si apprezza.

Sono loro, quelli che si riuniscono ogni 27 del mese partendo dalla chiesa di San Vito Martire, percorrere numerose strade fino al rione Paradiso e poi giungere a piedi, ovviamente, il santuario di Santa Maria Madre della chiesa di Jaddico.

“Semplici” fedeli, devoti e pieni di speranza che pregando offrono mensilmente questo sacrificio al Signore e alla Madonna.

Che ci sia il caldo estivo insopportabile o il freddo più glaciale loro sono sempre lì, fanno un passo dopo l'altro, scortati non solo dalla polizia municipale e da associazioni di volontariato e soccorso ma dal Signore ed è a Lui che durante il cammino invocano preghiere e canti.

Ieri, come ogni 27 sono partiti alle 15 e 30 (così è da marzo ad ottobre) con partenza dal rione commenda, mentre da novembre a febbraio la partenza è un ora prima.

In processione viene portata la croce, a turno e un'altro gruppo porta l'icona della Vergine.

Una volta l'anno, il sacrificio, è ancora più grande, lo si fa di notte, come lo scorso 4 giugno 2011.

“Da qualche tempo vado a piedi a Jaddico, - testimonia un pellegrino su un sito che racconta ogni mese il bello e la particolarità di ogni appuntamento che porta i tanti fedeli verso il santuario – assieme ad un gruppo di persone, che ogni giorno 27 di ogni mese, con il sole o con la pioggia, aderiscono a questa devozione.

“E' un pellegrinaggio da non perdere. Molti non si accorgono di questa cosa, eppure tutti i mesi, più di cento persone, ed anche più di duecento in quello notturno (con cadenza annuale) del giugno scorso, percorrono circa otto-nove chilometri, tra le vie cittadine fino al rione Paradiso, e poi fuori città, per raggiungere il Santuario di Jaddico.

“Si parte dalla Chiesa San Vito, esattamente da via Calabria, angolo via Piemonte, così come viene indicato dalle locandine che vengono distribuite. Poi ho capito che in quel modo si parte proprio da casa di Teodoro D'Amici, l'uomo scelto dalla Madonna di Jaddico perchè le venisse costruita intorno ad essa una chiesa.

“La norma è che prima si costruisce la chiesa, e poi l'altare con l'oggetto di culto. Qui è stato il contrario: Lei c'era già, era quello che rimaneva di una antica chiesa crollata a causa del tempo, dei terremoti, dell'incuria dell'uomo, ma era rimasto quanto basta, un affresco della Madonna con il Bambino benedicente su un vecchio muro diroccato.

“In questo modo, anche attraverso questo pellegrinaggio, si dà un senso alla nostra vita, si dà uno scopo preciso, si guarda alla meta, è un andare, e quando finalmente potremo dire “siamo arrivati”, ci ritroveremo tra le braccia della Madonna. “E' grazie a pochi sconosciuti che il mondo vive.” Queste le parole del papa in una sua enciclica. E' grazie alla preghiera, ai sacrifici, anche ai pellegrinaggi di pochi, che il mondo vive.

“Alcuni di loro, alcune di queste persone, se vogliamo incontrarle, le possiamo trovare a Jaddico. Tutti i sabato, durante tutto l'anno, tutti gli anni, dalle 23.00 alle 24.00, in preghiera, davanti a quella Madonna, che a Teodoro ha chiesto ceri e fiori (i tuoi, i nostri sacrifici), a mezzanotte”.

Così anche ieri, “loro”, i pellegrini, nel loro “forte” silenzio, c'erano, camminavano, pregavano, testimoniavano, si stancavano ma imperterriti e sorretti dalla forza della fede continuavano, pregavano, si sostenevano, condividevano e così ogni mese, ogni anno e ogni giorno nelle loro vite.