Mons. Giuseppe Satriano  a Jaddico

Nella solennità di Santa Teresa di Gesù

 

      Già in altre occasioni venendo al Santuario di Jaddico abbiamo partecipato alla Messa presieduta da Mons. Giuseppe Satriano. Oggi invece, giorno in cui si festeggia Santa Teresa di Gesù, riformatrice dell’ordine dei Carmelitani, la Messa viene celebrata dal novello Arcivescovo Giuseppe Satriano. Ma lui ci dice: “Chiamatemi don Giuseppe.”

      “Questo Santuario, dice l’Arcivescovo Satriano, è una realtà bella della nostra città. Nato come un piccolo seme, ora è un albero rigoglioso, e tutto questo grazie alla testimonianza di vita e alla vicinanza che i Padri Carmelitani Scalzi hanno dato. Grazie a tutto questo in molti e in tanti hanno trovato conforto, fino a sentire la consolazione di Dio vicina al loro cuore. Io compreso.

      Voglio ricordare Padre Innocenzo e Padre Mario, che per me sono state due figure importanti perchè mi hanno benedetto con il loro ministero e mi hanno aiutato a contattare la misericordia di Dio. Sono onorato di aver ricevuto da Padre Innocenzo la sua benedizione prima di morire.

E adesso - continua l’Arcivescovo Satriano - vi voglio dire di Teodoro. Lui ha voluto fosse grande quel crocifisso - indicando la croce con il Cristo all’ingresso della chiesa - perché è in quel crocifisso che troviamo la forza di vivere e di testimoniarlo, quando ci perdiamo nel suo sguardo, quando comprendiamo quanto siamo stati amati. Contemplando Lui ci sentiamo figli amati e capiamo che vuole starci accanto in ogni momento della nostra vita, perché vedendo quelle sue ferite riusciamo a dare un significato ad ogni nostro dolore, perché ogni nostra fatica può essere accolta tra le sue braccia”.

 

      Prima di tutto questo, appena iniziata la messa, Padre Enzo, Superiore dei Carmelitani Scalzi del Santuario di Jaddico, aveva accolto il novello Arcivescovo dicendogli che la sua persona è il suo sacerdozio a servizio della chiesa locale avevano determinato in questo luogo un'attenzione paterna, nata dal suo profondo amore per la Vergine Maria che qui si è degnata di manifestarsi.

Questo luogo, continua Padre Enzo Caiffa, rivolgendosi al Vescovo Satriano, ha rivissuto una pagina della sua storia antica.

Si narra, ci dice, che i Vescovi, durante i loro viaggi si fermassero all’eremitaggio della Madonna di Jaddico, per cambiarsi d’abito, per un qualche ristoro, e a cavallo entrare nella città di Brindisi. Ebbene, la storia si è ripetuta. Da qui infatti sei partito per raggiungere la Basilica Cattedrale nel giorno della tua consacrazione episcopale e in quel tragitto Maria, Madre della Chiesa, ci è sembrato che anch’ella, commossa e festante, ti accompagnasse. Ed Ella oggi è qui per ringraziare, per tutto questo, il Signore.”

 

      Abbiamo già detto che l’Arcivescovo Satriano aveva in altre occasioni celebrato la messa a Jaddico. Ci piace ricordare quella dello scorso 27 maggio in cui ha fatto memoria dell'esperienza che Teodoro ed alcuni amici hanno vissuto qui, per l’ultima volta, cinquantuno anni fa.

Immaginate di essere nella notte, una luce forte che da dietro il muro si sprigiona rischiarando tutto intorno come se fosse giorno e immaginate la Madonna che parla a Teodoro.

Al di là del fatto in sé, che può avere i connotati appunto della straordinarietà, della meraviglia e del miracoloso, il vero miracolo che da quel giorno fino ad oggi, e sarà così nel tempo, è che la porta del cielo si è aperta qui, in questo luogo, ed è rimasta aperta. Tutto questo permette ad ogni persona che da qui passa, ad ogni persona che qui dimora, ad ogni persona che qui viene a portare le sue fatiche, le sue angosce, le sue preghiere, di trovare ristoro e consolazione, di trovare quella dimensione di fiducia, di sostegno, che solo Dio sa dare, che solo Dio, attraverso lo Spirito e l’intercessione della Mamma sua celeste può dare a ciascuno di noi.”

Oggi l’esperienza di Teodoro, diventa la nostra esperienza, e così ci accorgiamo di come qui c’è veramente un grembo pronto ad accoglierci, a ristorarci, a far nascere in noi quel gesto di abbandono e di fiducia che necessita alla nostra esperienza umana.

 

      L'Arcivescovo Satriano, in altre occasioni, durante la messa, ci ha detto che veniva a Jaddico già quando era ragazzino. Veniva assieme al suo papà e vedeva Teodoro assorto nella preghiera, e quando Teodoro facendo la questua, si avvicinava a lui, il suo papà glielo indicava e gli diceva: “Vedi quella persona? è una brava persona.”

 

Quindi, credo, anzi ne sono certo che stiamo scrivendo la storia di Jaddico giorno dopo giorno.